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traduzione italiana del sito i-care

NUOVI METODI CONTRO LA VIVISEZIONE

La LEAL, fin sai suoi inizi, si è sempre caratterizzata nell’affiancare, alla denuncia degli orrori della vivisezione, la propositività nella creazione dei metodi alternativi.
In questi anni sono cambiate le legislazioni nazionali e internazionali, è cambiata la tecnologia, sono cambiati i costi della ricerca e sta cambiando la mentalità: il metodo alternativo non è più considerato un sogno da visionari ma inizia a essere, in alcuni casi, accettato.
L’ultima Borsa di Studio “Didattica senza Animali”, è già stata un punto di svolta metodologico dato che, invece di sviluppare nuove alternative, la LeAL si è impegnata ad acquistare metodi alternativi già esistenti e a cercare di farli applicare invece di continuare a usare animali.
Infatti, grazie soprattutto alla Borsa di Studio “Didattica senza Animali”, attualmente circa il 70% delle Università Italiane non utilizza più animali nella didattica universitaria e sono stati salvati circa 10.000 animali l’anno.
Perché ci si è concentrati proprio nella didattica universitaria e non su altri campi di vivisezione?
Questa scelta è stata anche dettata dalle legislazioni vigenti.

Situazione attuale della vivisezione a livello legislativo

1) la maggior parte della vivisezione è obbligatoria per leggi europee o imposta da protocolli di ricerca internazionale. Non è possibile modificarla a livello solo italiano.

2) alcuni campi di vivisezione (didattica universitaria, uso di animali a scopo bellico e altri campi minori) sono invece lasciati alle decisioni delle singoli nazioni e sono quindi modificabili anche solo a livello italiano. Per questi campi ci sono quindi nazioni che usano animali e nazioni che usano metodi alternativi.

Entrambe queste situazioni impongono, per essere veramente efficaci contro la vivisezione, coordinamenti e progetti a livello internazionale; nel primo caso perché non si possono creare alternative soltanto a livello nazionale, nel secondo caso perché, per salvare tanti animali, in alcuni casi non è necessario creare niente di nuovo, ma soltanto applicare in alcune nazioni metodi già applicati in altre.
Dopo il successo italiano di “Didattica senza Animali”, successo possibile proprio perché si è occupata di un campo modificabile a livello nazionale e locale, l’idea della LeAL era proprio quella di “esportare” i risultati ottenuti in altre nazioni perché ormai più di 100 facoltà universitarie italiane hanno dimostrato di poter fare didattica senza usare animali.
Ma la creazione di un centro internazionale sui metodi alternativi ha modificato i progetti LeAL rendendoli ancora più ambiziosi.

International Centre for Alternatives in Research and Education (I-CARE)

Per la prima volta al mondo, scienziati, filosofi, economisti, istituti e università si sono uniti per creare il Centro Internazionale per le Alternative nella Ricerca e nella Didattica il cui acronimo, formato con le iniziale del nome in inglese è I-CARE, traducibile in italiano con “io ho cura”, “a me importa”.
La sede centrale si trova in India.
Per la prima volta si è creato un centro di ricerca e sviluppo di metodologie alternative, riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale, che ha un principio etico assolutamente chiaro ed esplicito: “Il Centro I-CARE lavora per eliminare la scienza che uccide e fa soffrire”.
Un principio etico di base e grossi progetti scientifici.
Proprio come la LeAL in Italia.

Nascita di una collaborazione

Data la scelta storica di lavorare per sviluppare metodi alternativi e i successi ottenuti con la Borsa di Studio “Didattica senza Animali”, la LeAL è stata contattata per fare parte e, quando è il caso, di rappresentare in Italia, il centro I-CARE.
Questa collaborazione, che la LeAL accetta e supporta con estremo favore, rappresenta una svolta importante i cui risultati si vedranno in futuro: per la prima volta in Italia una associazione dichiaratamente animalista e antivivisezionista entra a far parte di quel mondo scientifico, che fino ad ora, la snobbava e rifiutava.
Il riconoscimento della professionalità scientifica è importante perché porta una spinta anche etica all’interno di una comunità scientifica che è ben nota per considerare l’animale soltanto come una “macchina” per ottenere risultati.
Inoltre inizia a essere considerato scientifico, ma ovviamente solo da parte di alcuni, un altro principo portante della LeAL: la non validità per l’uomo dei risultati ottenuti su animali.
L’unica altra associazione dichiaratamente animalista e antivivisezionista che è, al momento, parte del Centro I-CARE è l’associazione svizzera ATRA.

Alcuni progetti

Dato che il centro I-CARE è appena nato, per il momento vengono presentati in maniera solo generale i progetti già avviati ma nei prossimi numeri verranno fornite maggiori informazioni e dettagli.

- Presentazioni a conferenze e congressi internazionali dei risultati ottenuti con i metodi alternativi.
- Corsi e seminari, sia scientifici che etici, per docenti universitari e ricercatori, riguardo alle innovazioni scientifiche e tecnologiche che possono facilmente sostituire l’uso di animali migliorando la ricerca biomedica.
- Un grosso progetto per supportare l’utilizzo di tutto quel materiale umano che quotidianamente viene buttato via negli ospdali e nelle cliniche in quanto “rifiuto” da operazioni di analisi o chirurgiche e che, se conservato in coltura potrebbe sostituire quel 20% della vivisezione che uccide animali solo per prelevarne i tessuti.
- Vari progetti per estendere il progetto “Didattica senza Animali” in altre nazioni.
- Vari progetti per riabilitare in varie nazioni gli animali salvati dalla morte in laboratorio.
- Osservazione e studio degli animali in fase di riabilitazione dai traumi psichici e fisici dovuti alle condizioni di stabulazione per ottenere dati scientifici, e non solo etici, di critica al trattamento degli animali nei laboratori.

Etica e scienza, passione e professionalità insieme con un obiettivo di cui andare orgogliosi: salvare animali.
Questi sono i primi progetti che la LeAL ha potuto e, grazie al vostro contributo, potrà creare, sviluppare, supportare.
Grazie di cuore

Massimo Tettamanti