Notizie su I –CARE

Per la prima volta in India e, forse, nel mondo, rinomati scienziati, filosofi, economisti ed accademici si sono uniti per creare il Centro Internazionale per le Ricerche Alternativene ed Educative : (I- CARE*). I- CARE vuole operare per sostituire una ricerca scientifica che causa sofferenza ed uccide con una ricerca scientifica che aiuta e guarisce. Presso I –CARE, una ricerca con un codice etico troverà opportunità per esprimersi ed operare.
Questo centro intende aiutare ricercatori, studenti ed insegnanti a riconoscere una nuova etica per agire e rafforzare una scelta “per la vita”.

(*) “I care” in inglese significa: “mi preoccupo per..”, “mi interessa”, “è importante per me”

I-CARE intende operare in maniera attiva per promuovere e diffondere l’utilizzo di metodi alternativi nella ricerca e l’utilizzo di supporti di insegnamento che non implichino l’utilizzo degli animali nonché strumenti all’avanguardia e pedagogici per lo studio della veterinaria, della farmacologia, della medicina e della biologia. Inoltre, I-CARE si dichiara impegnata ad operare per evitare ogni tipo di dolore e sofferenza agli animali di laboratorio, nel mondo intero. Gli obiettivi di I-CARE sono i seguenti:

1. promuovere, diffondere e facilitare l’impegno di metodi alternativi all’utilizzo degli animali nella ricerca base biomedica, nei test di certificazione e nella didattica.
2. rendere maggiormente sensibili i tecnici, i ricercatori, il personale addetto agli animali e gli studenti ai codici etici, alle innovazioni scientifiche e alle leggi riguardanti l’impegno alla salvaguardia degli animali da laboratorio e l’impiego di metodi alternativi attraverso percorsi informativi.
3. fungere da centro di informazione e di risorsa per le alternative nella ricerca base biomedica, nei test di certificazione e nella didattica.
4. relazionarsi attivamente con le autorità ed i relativi enti governativi per l’utilizzo e l’implementazione di alternative riguardanti i test di certificazione che abbiano valenza internazionale.
5. relazionarsi con Consigli/Commissioni nazionali ed internazionali, università ed accademie per promuovere la sostituzione degli animali utilizzati nei percorsi didattici mediante l’introduzione di strumenti più moderni e all’avanguardia dal punto di vista pedagogico, quali l’ Insegnamento Assistito via Computer (CAI), modelli per gli studi anatomici ed apparati per la sperimentazione personale, etc…
6. stabilire una biblioteca con sistema di prestiti per le alternative in veterinaria, farmacologia, medicina e biologia.
7. adoperarsi per alleviare ogni forma di sofferenza, abuso ed incuria nei confronti degli animali da laboratorio, mediante il ricorso alle leggi, l’intervento diretto, la riabilitazione e/o altre forme di assistenza.
8. chiedere giustizia per ogni tipo di violazione di norme/leggi/statuti/linee guida nazionale e internazionali nell’utilizzo e nella salvaguardia degli animali da laboratorio.
9. diffondere il concetto delle 4R: Riabilitazione degli animali da laboratorio e relativo supporto.
10. mettere in contatto gli istituti ed i centri di riabilitazione che, in tutto il mondo, investono tempo ed energie nella salvaguardia e nella riabilitazione degli animali da laboratorio.
11. incoraggiare, supportare e condurre studi etico/comportamentali sugli animali riabilitati in modo da studiare l’impatto fisiologico su animali in gabbia e sui quali sono stati condotti degli esperimento.
12. incoraggiare lo sviluppo di metodi alternativi nella didattica e nella ricerca - strumenti e tecniche – modelli per gli studi anatomici, culture di cellule e tessuti e la creazione di banche di tessuti umani.



Sperimentazione animale: obiezione di coscienza

Nella maggior parte delle università, lo studio della biologia comprende sia un certo numero di esperimenti pratici, sia la stesura della tesi che sarà discussa alla fine del corso. Tuttavia, mentre è possibile, per lo studente, scegliere la tipologia del progetto da sviluppare in vista della tesi, non ha invece alcuna possibilità di intervenire sulla scelta degli esperimenti didattici che, quasi sempre, vengono eseguiti su animali.
Questi esperimenti pratici includono, generalmente, la dissezione di animali per studiarne anatomia e fisiologia.

Nel corso degli ultimi anni, in diversi istituti, c’è stato un risveglio ed una presa di coscienza del forte impatto negativo generato dall’utilizzo di animali, sia dal punto di vista pedagogico, sia da quello psicologico, nonché sulla sua inutilità.
La paura, l’ansia e la repulsione che viene imposta alla psiche di una giovane mente costretta ad eseguire esperimenti di vivisezione è stato analizzato dal punto di vista critico e medico da parte di insegnanti e psicologi.

Il punto è: “l’apprendimento legittima il dolore e la morte?”. Il corso di biologia può essere una lezione di violenza per un giovane?
La bellezza della vita e degli esseri viventi può essere insegnata attraverso la morte?
Non è un paradosso educativo? Non dovrebbe costituire un serio motivo di preoccupazione in un’ epoca devastata da violenza, morte e terrorismo?
Mentre alcune università e alcune nazioni, messe a fuoco le implicazioni della vivisezione, hanno imposto di bandire al 100% l’utilizzo di animali vivi nei vari livelli dei percorsi educativi, altri hanno invece promulgato leggi che consentono l’obiezione di coscienza. Tale legge consente allo studente la libertà di rifiutarsi di uccidere oppure di causare dolore agli animali, in nome della vivisezione. Tuttavia, una simile decisione in linea con quelli che sono i diritti umani e l’infantile diritto o desiderio di non uccidere o fare male hanno assoluta necessità di una considerazione più approfondita e di una attenzione più urgente da parte di nazioni ed università. I-CARE vuole fornire supporto a quegli studenti che sono abbastanza coraggiosi da rifiutare di utilizzare gli animali a scopo didattico.
Le leggi di molte nazioni spesso non proteggono la vita o non impediscono lo sfruttamento degli animali nell’insegnamento della biologia, della medicina, della farmacologia e della veterinaria. Tuttavia le leggi dovrebbero e possono salvaguardare il diritto degli studenti o il loro desiderio di “non uccidere” o di “non causare sofferenze” ad altri esseri viventi.
Molto spesso gli studenti che hanno espresso il desiderio di “non uccidere” o che avevano intenzione di esprimerlo, sono stati ostracizzati, messi in ridicolo e forzati ad utilizzare gli animali, pena la messa a repentaglio della loro carriera o dei loro studi futuri.
I-CARE vuole supportare, consigliare e fornire il supporto necessario a gruppi di studenti o singoli studenti che si schierano contro la vivisezione ed hanno la volontà di non utilizzare gli animali per i loro studi.
Per ottenere aiuto, contattateci all’indirizzo: www.icare-worldwide.org.