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Jim Mason: Un mondo sbagliato

Mar 15, 2017 | Argomenti, LEAL informa, Letture, Vivere eticamente

Da “La Voce dei Senza Voce” n. 105, → sfoglia il numero online. Di Peppo Delconte.


cover_Mason
Jim Mason
Un mondo sbagliato
Sonda Edizioni
pp. 448, € 19,50
Isbn 9788871067612

La credenza, dominante nel mondo occidentale, secondo cui il Padreterno avrebbe conferito all’uomo il dominio assoluto su tutto il creato, ha radici storiche e culturali molto antiche.
L’analisi di queste radici e dell’evoluzione della cosiddetta “ideologia del dominio” sono il punto di partenza di “Un mondo sbagliato” dell’americano Jim Mason. E il suo sottotitolo è tanto significativo quanto allarmante: “Storia della distruzione della natura, degli animali e dell’umanità”.
Si tratta dunque di temi ormai di drammatica urgenza, che è bene affrontare senza cadere nel più cupo pessimismo ma traendone sempre maggiore consapevolezza.
Jim Mason, avvocato della Virginia impegnato da tempo nella difesa del mondo animale, è fra i primi a condurre battaglie fondamentali contro le spietate logiche degli allevamenti, dei mattatoi e dei laboratori di sperimentazione. Ma stavolta il suo grido d’allarme è assai più globale: e per questo fa appello a tutte le sue competenze in antropologia e in storia delle civiltà per arrivare a darci un quadro complessivo dei destini di tutte le specie animali, compresa quella umana, e in definitiva del nostro stesso pianeta.
Il mito della creazione, derivato dalla Bibbia, è il primo passo verso una visione dell’uomo come specie superiore con il diritto di dominare tutte le altre.
Poi, lo sviluppo della scienza e della tecnica ha permesso molti altri passi per alimentare il suo potere fino alla modernità.
A quel mito si possono collegare una serie di altri miti e di pregiudizi, in base ai quali si giustifica la riduzione in schiavitù non solo degli animali ma anche degli individui di etnie considerate inferiori, i genocidi, il potere sulle femmine e sui minori, qualsiasi altra licenza di uccidere, sottomettere o sfruttare.
Così l’autore sviluppa la critica di una civiltà che si è costruita sull’eliminazione di ogni senso di fratellanza con gli altri essere viventi e senzienti. E non sorprende affatto che nel suo percorso analitico Mason abbia coniato il termine “misoteria”: ovvero l’odio, il disprezzo, l’orrore per le bestie e per la loro natura carnale e selvatica; da opporre a quella spirituale e razionale dell’uomo.
Davanti a questa incapacità di provare sentimenti positivi in comune con i nostri fratelli animali, è facile individuare il male, la facciata negativa della civiltà umana, quella che cancella ogni giorno il sacro della natura e quindi anche la propria vantata spiritualità.
Tuttavia, sostiene Mason, una strada diversa è percorribile: “La sete di dominio non è iscritta nel nostro codice genetico. Non siamo condannati se non da noi stessi a diventare quelli che siamo”.
Questa strada diversa, comincia chiaramente dalla necessità di trasformare la misoteria in amore. È una lettura, questa, non sempre facile ma indispensabile per tutti coloro che su questa strada vogliono davvero incamminarsi. Speriamo non siano in pochi.


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C.F. 80145210151


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