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I MACACHI DI PARMA

Ott 14, 2019 | LEAL informa, Proteste e Incontri, Vivisezione

Eccoli. Sono loro. Sono gli esseri senzienti che saranno sacrificati nel progetto LIGHTUP.
I due macachi di Parma in primo piano si chiamano Larry ed Alan. Per il momento sono sottoposti all’addestramento e sono fiduciosi ma presto, molto presto, la loro fiducia nell’essere umano sarà sostituita dalla paura e una domanda non espressa a parole aleggerà sulle gabbie: “Perché?”
Dopo l’esperimento i sei primati verranno uccisi per studiare il loro cervello. Di loro rimarranno delle immagini fissate sui vetrini.
Agli sperimentatori diciamo: “Guardateli questi macachi di Parma. Guardateli negli occhi oggi e non solo domani quando cercherete prove dei danni provocati.
Osservate quella creatura che si avvicina al vetro della finestra per guardare un mondo che non vedrà mai e provate a mettervi nei suoi panni.
Guardateli negli occhi. Guardateli con il rispetto dovuto ad ogni forma di vita. Forse riuscirete a capire che è arrivato il momento di cambiare”.
LEAL Leal Antivivisezionista

Il Corriere della Sera (Torino) esce con un articolo che dovrebbe, forse, placare il dissenso espresso da coloro che negano la liceità dell’uso del modello animale nella ricerca.
In realtà l’articolo conferma quanto sia deformato il pensiero di coloro che non esitano a sacrificare animali perseguendo una falsa scienza che DEVE essere sostituita dalla ricerca basata sugli esseri umani (human-based).
La sicurezza alberga in loro. Parlano di benessere animale e di esperimenti autorizzati. Nessun dubbio, nessun ripensamento sulla validità del loro operato. Le leggi sono dalla loro parte e tre controlli superati aumentano la loro sicumera. Prima ancora di insegnare loro a come addestrare i macachi, e a come usarli, sono stati istruiti a non provare emozioni davanti a quello che fanno.
Le affermazioni degli addetti ai lavori sono a dir poco sconcertanti:
* “LA VIVISEZIONE È VIETATA. NEI LABORATORI ENTRANO I POCHI ANIMALI NECESSARI PER LA CONOSCENZA”.
* “I CARTONI ANIMATI CHE VENGONO PROIETTATI SERVONO AD ABBASSARE LA TENSIONE NELLE GABBIE CHE SONO PIÙ LARGHE DELLA MEDIA”.
* “SUI SOCIAL HANNO PROMESSO CHE LI LIBERERANNO… MA NON SONO ANIMALI DA COMPAGNIA”.
Leggendo l’articolo si entra nel laboratorio.
Le immagini che scorrono sugli schermi dei computer sono sezioni dei cervelli delle scimmie. La fisiologa Elena Borra dichiara: “Io contro gli animali? Sono vegetariana, ho un cane e appena laureata mi rifiutai di fare esperimenti sui ratti”. Ha cambiato idea adesso “La vivisezione è vietata, nei laboratori entrano i pochi animali necessari per la conoscenza”.
Su uno schermo scorrono immagini di un cartone animato. “È il cartone preferito dalla figlia del tecnico. Lo trasmettiamo per abbassare la tensione nelle gabbie, che sono più larghe della media. A volte diffondiamo anche musica ambient” dice Benedetta Zattera, una dottoranda di 25 anni compiaciuta nel credere di provvedere al benessere degli animali in quel modo.
I macachi sono alle prese con l’addestramento. Il prossimo anno sarà installato un perno di titanio alla testa degli animali, per tenerla ferma durante la ricerca. “Da novembre 2018 — spiega Bonini — abbiamo superato 3 ispezioni ministeriali”. Un record per l’Italia, dove sono 600 i primati oggetto di sperimentazioni. Solo dieci avvengono nelle università, dove ogni ricerca è autorizzata due volte: dal ministero e da un organismo interno che vigila sul benessere animale.
Dopo l’esperimento i macachi di Parma verranno uccisi per studiare il loro cervello. Di loro rimarranno delle immagini fissate sui vetrini.
A Parma cinque laboratori pubblici sono autorizzati per esperimenti sui primati.
Tra questi c’è il progetto LIGHTUP.

Fonte (articolo e video)
→ torino.corriere.it


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