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Carrefour ritira la carne di cane dopo le proteste da tutto il mondo

Giu 15, 2017 | LEAL informa, Proteste e Incontri | 2 commenti

Speriamo che arrivi presto il giorno in cui tutti si indigneranno all’idea di mangiare tacchino, manzo, agnelli, pesci, maiali e ogni specie animale.
CARREFOUR CARNE DI CANECarrefour, colosso francese della grande distribuzione, è stato oggetto di un terremoto mediatico dal momento in cui la benemerita associazione Animal Asia ha scoperto che in 2 dei 200 supermercati Carrefour sul territorio cinese, nella città a Xuzhou, provincia di Jiangsu, era in vendita carne di cane essiccata e in brodo di tartaruga. Animal Asia ha immediatamente lanciato una petizione internazionale per chiedere di ritirare i prodotti. Dalla sua sede parigina l’azienda aveva promesso per mercoledì 14 giugno la rimozione di questi prodotti e così è stato. Un comunicato di Carrefour riferisce che si tratta di un caso isolato e che i cinesi che mangiano carne di cane o gatto sono una minoranza in Cina, come ha confermato anche Irene Feng di Animal Asia la quale ricorda che i giovani e la classe media non la consumano.
Rimane il fatto che ogni anno vengono massacrati, scuoiati e bolliti vivi più di dieci milioni di cani, olocausto che vede la sua apoteosi in occasione del festival della città di Yulin che quest’anno si terrà da mercoledì 21 a venerdì 30 giugno.
Condanniamo il consumo di carne di cane e di gatto in quanto l’umanità uccide crudelmente fin troppe specie animali solo per il gusto di mangiarseli e ci sembra fuori luogo aggiungerne altri alla già spaventosa lista. A sempre più persone che hanno fatto una scelta vegana tuttavia suscita impressione e dispiacere vedere gli animali che in occidente si mangiano con serena indifferenza, porzionati e oscenamente esposti sui banconi dei supermercati dove fanno bella mostra anche crostacei vivi con le chele legate.
“Ci piacerebbe davvero molto – dice Gian Marco Prampolini, presidente LEAL – che le persone che nel mondo hanno provato compassione e orrore per i cani inscatolati e venduti nei supermercati Carrefour, pensino che anche le povere tartarughe erano creature che hanno patito una morte sofferta e ingiusta. Ogni animale ha diritto alla vita e a tutele, e meriterebbe una petizione internazionale se vittima dell’uomo”.


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